Professore ordinario di progettazione urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre, dal 2013 al 2015 è stato assessore alla Trasformazione Urbana nella giunta di Ignazio Marino. Da giugno 2018 è Presidente del III Municipio di Roma. Si è candidato come indipendente alle primarie del centrosinistra risultando secondo dopo Roberto Gualtieri.
Nei due anni da Assessore con delega all’Urbanistica ha lavorato a proposte e progetti per restituire alla città regole, attrattività e senso del futuro, mettendo in atto un percorso per ridisegnare il futuro della città di Roma e darne una visione condivisa, dando luogo a circa 100 delibere di giunta e circa 60 proposte di delibera assembleare, a protocolli di intesa con i principali enti e soggetti attivamente coinvolti nelle iniziative di trasformazione urbana (tra i quali Agenzia del Demanio, Cassa depositi e prestiti, Acer e Confedilizia). Tra i principali risultati:
1 : le conferenze urbanistiche municipali che si sono svolte nei 15 municipi con la partecipazione di migliaia di cittadini e associazioni che hanno contribuito a definire la carta dei valori municipali.
2 : Roma20-25 che ha visto il coinvolgimento di 24 università, 12 italiane e 12 straniere, e la partecipazione di circa 600 ricercatori di tutto il mondo che per sei mesi hanno lavorato dentro la città per studiare le innovazioni possibili e il trend di sviluppo di Roma.
3: completamento e pubblicazione della carta della città pubblica che per la prima volta rappresenta tutto il patrimonio di aree e di edifici pubblici, molti di questi non più utilizzati.
4: raggiungimento della fase conclusiva diversi progetti tra cui la trasformazione delle caserme di via Guido Reni e quella di Forte Trionfale.
L’azione da assessore è stata orientata a perseguire tre obiettivi, che sono anche tre principi:
- ristabilire un quadro ordinato di regole, con la cancellazione di tutti gli atti che sovvertono il piano regolatore, la riscrittura degli strumenti che disciplinano il rapporto pubblico privato e la riorganizzazione della macchina amministrativa (ad esempio avevo previsto che per ogni opera di edilizia privata fatta con concessione pubblica ci fosse l’obbligo del costruttore a realizzare le opere di interesse pubblico prima di avviare i lavori privati, regola purtroppo cancellata da chi è arrivato dopo di me);
- rafforzare le scelte di interesse pubblico e rimuovere gli ostacoli di natura burocratica nelle centinaia di piani attuativi in corso di approvazione e attuazione (ne esistono oltre 600);
- attuare la strategia della rigenerazione urbana nelle aree dismesse di proprietà pubblica, nella città da ristrutturare e nelle aree dei piani di zona.
Presidente del Municipio di Roma III – Montesacro dal l 27 giugno 2018, avendo vinto il ballottaggio contro il candidato della “Lega Noi con Salvini”, in poco più di due anni con la sua giunta:
- sono state realizzate opere pubbliche e interventi attesi da anni nei mercati, nelle scuole e nelle aree verdi come l’ampliamento del Parco delle Valli con una nuova area di 40 mila metri quadri. Abbiamo poi puntato alla riqualificazione di tutta la parte di città che affaccia sull’Aniene, inserendo anche un sistema di ciclovie che consentirà di collegare il Municipio da Ponte Nomentano fino alla via Salaria passando per Conca d’Oro, Val d’Ala e Prati Fiscali.
- si è costruita una rete nel sociale realizzando il centro di accoglienza per i senza fissa dimora e l’emporio solidale; abbiamo ampliato i servizi di base per gli anziani e i disabili; abbiamo potuto fornire una serie di servizi durante la clausura della pandemia, dagli aiuti alimentari all’aiuto scolastico.
- nella cultura sono stati promossi centinaia di incontri e lezioni nei luoghi più diversi del Municipio, portando la voce critica sul precariato nel centro commerciale di Porta di Roma o la lettura critica dell’arte di Caravaggio a Fidene: attorno a questi eventi è sorta una comunità che si chiama “Grande come una Città” che è un movimento indipendente, plurimo e autonomo che coinvolge tante persone del Municipio e non solo.
- Per la scuola, intesa come il fulcro delle politiche per ridurre le disuguaglianze e per contrastare la condizione periferica di molti cittadini romani, esclusi dall’accesso ai servizi, oltre ai tanti interventi di riqualificazione, sono state aperte quattro nuove scuole e lavorato tutta l’estate per assicurare le 50 aule necessarie a rispettare il distanziamento fisico degli alunni. Ciò ha consentito di avere tutte le scuole aperte il giorno della ripresa delle lezioni.
Giovanni Caudo si definisce una persona di sinistra, convinta che la politica sia fare scelte anche radicali nel solo interesse pubblico, improntando la sua azionie politica a:
- rispetto tra le persone, apertura solidale delle comunità, uguaglianza come faro per ogni scelta politica e di governo.
- lotta in favore dei più deboli, senza cedere alla demagogia che è il più insidioso strumento di conservazione dello status quofiducia nella possibilità dicambiare Roma in meglio: con le competenze e le energie di coloro che credono in una Capitale più innovativa, più dinamica, con più benessere diffuso e maggiore equità sociale.
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Sono nato a Fiumefreddo di Sicilia, in provincia di Catania nel 1964. Sono sposato con Patrizia e ho due figli, Domenico e Francesco.
La mia passione è la città, la cosa più complessa che l’uomo abbia inventato. Questo il mio ambito di studio e di ricerca, questo quello che insegno agli studenti, trasferendo passione e senso di un’urbanistica mai astratta, ma tesa a interagire con le dinamiche reali e i vissuti urbani.
L’urbanistica dell’espansione deve lasciare il posto a quella della trasformazione e la postura per chi oggi fa questo mestiere è quella di comprendere la città che c’è, quella già abitata. Comprenderla per riprogettarla e cambiarla, andare oltre quello che si vede e scavare in profondità per trasformarla e sopratutto per governarla. L’urbanistica si fa camminando, attraversando i quartieri e cogliendo l’anima della città dagli sguardi, dalle parole, dagli umori. Allo stesso modo si governa incontrando le persone per strada, nei mercati, sui marciapiedi.
La città è il risultato dell’interazione tra le persone e il territorio, è il luogo dei conflitti, e la politica serve a questo, a risolverli.
È quello che ho fatto da assessore e ora da presidente: progettare e condividere il cambiamento.
So che questo può realizzarsi solo se si assume come decisivo l’interesse generale, la cura di ciò che è pubblico, l’interesse sempre primario della comunità. Perché una città o è pubblica o non è. Roma o è una capitale al servizio dell’interesse generale e del bene comune, o non è.
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