Il più grande progetto per Roma è quello che ne riconosce la nuova forma urbis composta dai “vuoti”, perché non edificati ma in realtà pieni di valori: agricoli, ambientali (parchi e riserve) ed ecologici. Inoltre il reticolo idrografico superficiale disegna un intreccio su cui, nel tempo, si sono innestati i segni della storia, dall’epoca romana ai nostri giorni, un vasto ambito che rimane il più ricco deposito della stratificazione storica della città.
Vogliamo che la prossima consiliatura di Roma sia un momento costituente di questa nuova forma urbis, la riconosca e ne definisca le azioni principali. Alcune idee le ereditiamo, sono personalità come Antonio Cederna, Luigi Petroselli e Adriano La Regina ad aver tracciato la direzione di marcia; altre cose le dobbiamo aggiungere noi, testimoni del tempo che verrà.
Leggi l’articolo scritto da Giovanni Caudo con Rita Paris per l’Huffington Post.