A #Roma da troppo tempo il diritto all’abitare non è più garantito. Ci troviamo da decenni con migliaia di famiglie in graduatoria in attesa di un alloggio, con 7000 sentenze di sfratto ogni anno e 3000 sfratti eseguiti con la forza pubblica ogni anno. Oggi questi sfratti sono frenati solo da un blocco temporaneo dovuto al Covid-19, ma superata la pandemia la situazione non potrà che peggiorare. Si parla a sproposito di emergenza abitativa nascondendo dietro questa formula un problema che, invece, è strutturale.Le amministrazioni locali, regionali e nazionali pensano alla questione della casa con politiche emergenzialiste e soluzioni tampone, quando la precarietà abitativa andrebbe affrontata in maniera strutturale e programmatica. La casa va intesa come l’infrastruttura sociale prioritaria.Come #RomaFutura siamo convinti che servano interventi precisi!Il primo è mappare l’esistente: quello che è disponibile, quello che può essere riconvertito ad uso abitativo. Risponderemmo così alla mancanza di case popolari evitando di incrementare il consumo del suolo, altra piaga della nostra Capitale.Il secondo è rinegoziare gli accordi sul canone concordato tra associazioni degli inquilini e dei proprietari, con un’idea forte di governo della città e di regia pubblica per garantire condizioni che avvantaggino i molti e non sempre solo i pochi.Con Roma Futura puntiamo a ridare a tutte e tutti una casa.#RomaEgualitaria